[INTERVISTA] Il giorno di don Luigi Mansi-vescovo, una vita tra i giovani
Una vita al fianco dei giovani. Il nuovo pastore della diocesi di Andria, il cerignolano mons. Luigi Mansi, tra poche ore sarà ordinato vescovo. C’è viavai nell’episcopio, fervono i preparativi per la celebrazione che si terrà nel pomeriggio, nella Cattedrale di Cerignola, a partire dalle ore 17:00.
Si è definito lo sposo della Chiesa, tanto da esserti fedele sempre, prometto di amarti, onorarti e servirti, ha scritto nel saluto ai fedeli della nuova diocesi. Tra qualche ora a celebrare la funzione religiosa ci penserà un amico di vecchia data, monsignor Nunzio Galantino, attuale segretario generale della CEI, un altro cerignolano della vecchia guardia che dalla periferia del sud è arrivato ad occupare i vertici della Chiesa Cattolica. Ci conosciamo da tempo, abbiamo condiviso gli stessi ideali e gli stessi valori.
Siamo cresciuti con le idee del Concilio, con l’obiettivo di una Chiesa aperta al mondo. Ci vediamo molto meno, chiaramente, da quando ha assunto il ruolo nella CEI, un incarico molto complesso e delicato, racconta don Luigi Mansi. Classe 1952, il nuovo vescovo di Andria è stato ordinato sacerdote da Papa Paolo VI nel 1975 e nei vent’anni successivi si è dedicato alla cura delle vocazioni e dei seminari prima di trasferirmi ad Orta Nova e per otto anni, di domenica, al Santuario della Madonna di Ripalta. Subito dopo 11 anni a Stornara, come parroco della Chiesa di San Rocco e sono stato chiamato al seminario regionale di Molfetta come padre spirituale dei giovani in cammino verso il sacerdozio. Proprio lì dove c’era monsignor Luigi Renna, oggi vescovo della Diocesi Cerignola-Ascoli Satriano. Don Luigi li conosce bene, i giovani. Una vita gomito a gomito con coloro i quali hanno avvertito la chiamata: Al sud va ancora bene, per quanto riguarda le vocazioni. Certo, i tempi cambiano, c’è difficoltà , in particolar modo i ragazzi trovano una fatica ad impegnarsi per tutta la vita: sono giovani di questo tempo, con i loro pregi e i lori difetti, dice il vescovo.
Dietro l’angolo c’è una nuova esperienza e l’attesa è di trepidazione, ma non spavento: Andria è una realtà molto simile alla nostra, con una base agricola molto presente e forte e con una fiorente attività commerciale. In questo è molto simile alla nostra città . Poi “ prosegue il vescovo- so di poter contare su un clero preparato e molto valido. Il mio compito sarà quello di guidare il popolo sulla via del Vangelo. Ascolterò tutti, sentirò i sacerdoti e con loro vorrò scrivere il mio programma, perchè un vescovo non deve lavorare da solo, ma deve avere una visione di insieme. La diocesi di Andria, Canosa di Puglia e Minervino Murge saluterà oggi il suo nuovo pastore spirituale. Ad attenderlo un territorio con le sue problematiche e i suoi punti di forza da cui ripartire e ricostruire nel campo sociale, economico e politico: Saremo attenti alla formazione e alle grandi idealità che muovono la politica, ma non credo che la Chiesa debba entrare direttamente nell’agone. Le scelte spettano ai singoli cristiani, precisa monsignor Mansi.
I tempi non sono dei migliori, tra invasioni di campo e attacchi diretti (vedi la querelle estiva Matteo Salvini-don Nunzio Galantino) la Chiesa di Papa Francesco corre il rischio di una sovraesposizione non solo mediatica: Sì, siamo tra i fuochi, il dibattito non è sereno e molte volte dobbiamo fare i conti con posizioni preconcette. Ma anche Gesù aveva molti nemici ma non ha mai rinunciato ad amare, ricorda don Luigi Mansi.
Anche Cerignola, in scala, ha vissuto momenti di tensione, buttati ormai alle spalle con il nuovo vescovo don Luigi Renna: Ogni volta che arriva un nuovo vescovo, e io ne ho cambiati quattro, ci sono sempre nuove energie e nuove sinergie. Rivedo anche ora tanto entusiasmo, tanta speranza e attesa. Credo che monsignor Renna farà bene, conclude mons. Luigi Mansi.
Michele Cirulli