Ghetti al rogo e scrittori minacciati. Cosa succede tra gli “”invisibili””?
Avevamo conosciuto Yvan Sagnet, già simbolo della rivolta nelle campagne di Nardò del 2011, e lo scrittore e segretario Sel Bari Leo Palmisano in occasione della presentazione di Ghetto Italia, reportage sul caporalato italiano.
Il libro raccontava la struttura della mafia dei ghetti in cui sono stipati i lavoratori stranieri che affollano le nostre campagne. Apprendiamo ora che gli autori del libro, a seguito di quanto denunciato dal loro reportage, sono state vittime nelle scorse settimane di intimidazioni mafiose. A spiegare l’accaduto, una nota della casa editrice di Ghetto Italia: Qualche settimana fa Leonardo Palmisano e Yvan Sagnet hanno ricevuto e denunciato minacce e intimidazioni a seguito della pubblicazione del loro libro Ghetto Italia pubblicato da Fandango Libri. Si tratta di una escalation che li vede coinvolti separatamente, come nella più pura tradizione mafiosa. Tutto questo avviene pochi giorni prima del rogo che distrugge due tra i più terrificanti ghetti descritti ampiamente nel reportage. Ghetto Italia sta evidentemente toccando interessi economici vasti e strettissimi intrecci di potere tra impresa, criminalità e politica. Si tratta di un sistema nazionale duro da sconfiggere, contro il quale i due autori hanno puntato l’indice.
I ghetti a cui fa riferimento la nota della casa editrice sono quello dei bulgari distrutto due settimane fa, vicino Manfredonia e quello di Rignano Garganico (in foto di Repubblica), devastato dalle fiamme nella notte fra domenica e lunedì. A ipotizzare l’origine dolosa del rogo divampato fra le baracche di Rignano anche il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano: “”L’incendio del ghetto è arrivato pochi giorni prima delle operazioni di sgombero umanitario dello stesso che la Regione Puglia e la prefettura di Foggia stanno attuando al fine di porre termine a una situazione inaccettabile dal punto di vista umanitario, igienico e di ordine pubblico. Già da mesi la Regione Puglia aveva predisposto il piano che prenderà le mosse in emergenza per ridislocare i 300 lavoratori presenti nel campo, dapprima in strutture di accoglienza temporanea e dopo in strutture realizzate ad hoc. Fortunatamente, nessuno è rimasto ustionato nell’incendio, ma 4 lavoratori hanno manifestato i sintomi di un principio di intossicazione. Intanto sono numerose le dichiarazioni di solidarietà e sostegno rivolte a Sagnet e Palmisano, messaggi che arrivano anche dal Senatore Dario Stefà no – attualmente parte della Commissione Agricoltura di Palazzo Madama per presentare un ddl di lotta al caporalato – e Amnesty International Italia.
Lucia Pepe