Il blitz per smantellare i ghetti di Rignano, Tre Titoli e Borgo Mezzanone
Si sta lavorando in gran riserbo, coinvolgendo le ASP e il mondo dell’associazionismo regionale. Probabilmente l’ora X scatterà a fine gennaio con un vero e proprio blitz. Il presidente Michele Emiliano vuole mettere, per sempre, i sigilli ai ghetti della vergogna.
Rignano, Tre Titoli e Borgo Mezzanone sono nel mirino della Regione Puglia che sta studiando un piano operativo per trovare una sistemazione agli ospiti, la maggior parte immigrati, che vivono nelle baraccopoli della provincia di Foggia.
Gli obiettivi individuati nel foggiano sono solo tre rispetto agli 11 campi adibiti a dormitorio, in cui succederebbe un po’ di tutto, dallo spaccio di droga alla prostituzione, passando per trasporto di armi all’illegalità diffusa. La notizia sarebbe dovuta rimanere top secret. Gli uffici della Regione stanno raccogliendo tutte le informazioni sui ghetti, sui residenti “ molti dei quali senza permesso di soggiorno e con in tasca il foglio di via- e sulle eventuali sistemazioni future. Emiliano vuole riuscire laddove Vendola ha fallito per dieci anni consecutivi, estirpando- tra le altre cose- il simbolo umano e civile rappresentato da Rignano.
La nuove case potrebbero essere le aziende di servizi alla persona, dove poter accogliere “ non si sa ancora bene seguendo quali criteri- gli abitanti dei ghetti, che ad oggi rappresentano comunità importanti. Soprattutto nei periodi estivi, quando la raccolta di uva e pomodori, in un mix letale col caporalato, attirano nel Tavoliere centinaia e centinaia di stagionali africani. Come a Tre Titoli, a 14 chilometri dal centro urbano di Cerignola e ad una manciata di metri da Borgo Libertà , dove ci sono circa 900 residenti in casolari fatiscenti, senza servizi, senza luce o gas. La maggior parte di loro viene dal Ghana, Burkina Faso, Tunisia, Sudan. Una vera e propria comunità autorganizzata lontana dagli occhi indiscreti, dove anche la morte violenta può passare sotto silenzio. Per tutti, Tre Titoli è House Ghana. Era luglio dell’anno scorso quando il Presidente della Regione Nichi Vendola prometteva, in breve tempo, la chiusura del Ghetto di Rignano, il Grand Ghetto, dove dimorano stabilmente 1300 persone provenienti da Mali, Ghana, Burkina Faso, Senegal, Costa D’Avorio, Sudan.
Nelle giornate estive, poi, l’affluenza cresce a dismisura, fino a far perdere il conto degli ospiti che decidono di vivere all’interno di vecchie costruzioni pericolanti affiancate da abitazioni di fortuna, inventate con l’uso di lamiere, di cartoni, o di legno trovato per strada. Anche qui una gerarchia fai-da-te, autogestione totale, negozi interni , bar, prostituzione e tanto disagio. Soltanto qualche anno fa la Regione Puglia, attraverso cisterne, ha messo a disposizione acqua potabile. Prima di quel giorno, le cronache registravano decessi improvvisi di uomini annegati nei vasconi, giunti nelle campagne per trovare ristoro, per lavarsi. A pochi chilometri di distanza c’è anche il ghetto di Borgo Mezzanone, con circa 600 abitanti africani del Sudan, Eritrea, Ghana e Nigeria.
Il Ghetto Mezzanone si trova sulla Pista, proprio a ridosso del CARA, dove prima atterravano i velivoli dell’aeronautica militare. Qui ci sono anche clandestini, che hanno accesso ai servizi attraverso dei buchi nelle recinzioni. Saranno queste le priorità che, in provincia di Foggia, la Regione Puglia vorrà trattare: Insieme alle Prefetture e a breve anche insieme agli Enti Locali, alle realtà associative e al mondo ecclesiastico stiamo attuando un piano di smantellamento dei ghetti, per ragioni umanitarie e per restituire dignità ai migranti- informa il dirigente alla Sicurezza del Cittadino, Politiche per le Migrazioni ed Antimafia sociale, Stefano Fumarulo-. Si tratta di un piano che era stato più volte annunciato dalla precedentemente amministrazione regionale e riteniamo opportuno darne seguito. è un tipo di attività che riguarderà l’intero territorio regionale, ma siamo in fase di studio. Stiamo individuando strutture alternative anche nella provincia di Lecce e nella rovincia di Barletta-Andria “ Trani . Le ASP sono una delle possibilità , non le uniche.
Scheda: gli 11 ghetti foggiani
Sono circa 13 mila i migranti che vivono negli undici ghetti di Capitanata. Oltre a Rignano, Tre Titoli e Borgo Mezzanone, l’intero territorio è cosparso di baraccopoli senza servizi e con tanto degrado. Ghetto Bulgari a Macchia Rotonda (Stornara), con circa 1000 residenti; Ghetto Cicceroni, a San Marco in Lamis, con 150 inquilini di Costa d’Avorio e Mali; il ghetto Romeni, a Borgo Mezzanone, con 150 persone; Il ghetto Bulgari, a Borgo Tressanti, con 150 persone; i ghetti Silos e Africa, ad Orta Nova, con circa 200 persone di nazionalità rumena; il ghetto bulgari, ad Arpinova, con 500 residenti. Quello più grande, e di certo meno rumoroso, secondo stime diffuse dai volontari sulla base di dati e di interviste, è il Ghetto Sahara, dove dimorano circa 3000 tra uomini e donne di nazionalità africana. Nelle strutture di fortune, ormai da anni circola il minivan di Emergency, che porta medicinali e beni di prima di necessità ai lavoratori che affollano i ghetti. L’attività dell’associazione umanitaria è stata fondamentale anche a Rignano.
Michele Cirulli