domenica, Dicembre 22, 2024
Cronaca

Discarica: tutto liscio fino a marzo, poi aumenterà  la tassa sui rifiuti

Si allunga la vita della discarica Forcone Cafiero di Cerignola, che serve i nove comuni del Consorzio FG4 e altri 21 comuni della provincia di Foggia: le previsioni dell’allora amministratore unico Francesco Vasciaveo fissavano a novembre l’esaurimento delle volumetrie recuperate in sopralzo per accogliere i rifiuti provenienti da mezza provincia.

 
L’imperativo, però, anche in virtù di una più generale crisi impiantistica sul territorio regionale, è stato tirare a campare il più possibile. Per questo sono iniziate le operazioni di estrazione di biogas che hanno prodotto ulteriore spazio in discarica: cessato anche il flusso straordinario estivo dei paesi garganici che conferiscono in contrada Forcone Cafiero, la discarica avrà  ancora qualche mese di sopravvivenza. Rispetto alle previsioni trascritte nella relazione KPMG, i vertici Sia srl ritengono di poter guadagnare altri tre mesi e la chiusura della discarica è fissata a marzo. O anche prima, se si considera che il 23 gennaio cesserà  l’efficacia dell’ordinanza sindacale firmata dal primo cittadino Franco Metta, che già  a pochi mesi dal suo insediamento ha paventato la possibilità  “ poi scongiurata- di chiudere anzitempo i cancelli dell’impianto.

Sul futuro della società  non c’è una strategia pianificata. Tra le suggestioni di Amiu Puglia ed il ricorso ai privati, c’è di mezzo una importante emergenza da gestire. La SIA srl rimane in attesa della certificazione AIA, accantonata nei cassetti della Regione Puglia, che decreterà  l’allungamento della vita degli impianti di qualche mese. Poi, a marzo, via Capruzzi dovrà  assegnare un altro punto di approdo per i rifiuti dei 31 comuni che sversano a Cerignola. E, nelle sedi della società  che si occupa di raccolta e smaltimento di rifiuti, c’è chi parla di privati già  pronti all’acquisto di attrezzature “ tir compresi- da mettere a disposizione nei giorni della calda primavera che aspetta il territorio.
Nel frattempo il finanziamento ottenuto per l’adeguamento dell’impianto di biostabilizzazione non è stato ancora perfezionato: i 5 milioni messi a disposizione dalla Regione Puglia rimangono ancora nel cassetto, nonostante le procedure già  espletate. Si aspetta, infatti, che a gestire l’intera operazione sia il nuovo direttore generale, che presumibilmente sarà  l’architetto Donato Capacchione di Canosa di Puglia. Il neo consiglio di amministrazione, guidato da Giuseppe Devenuto, starebbe perfezionando gli ultimi atti e la commissione sta passando al vaglio anche le altre candidature, verosimilmente outsider, che sono arrivate sul tavolo. Non ci sarebbe alcuna speranze per gli aspiranti dg Caressa, Cappiello, Pizzolo, Centola che pure hanno avanzato le proprie disponibilità .

L’unica cosa certa, al momento, sembrano essere i sigilli alla discarica Forcone Cafiero. Il presidente del consorzio Franco Metta ha promesso di non dare l’okay all’ampliamento della discarica con la costruzione del sesto lotto della discarica. Il sindaco di Cerignola lo ha sottolineato più volte sia in campagna elettorale che nei giorni di guerra fredda con l’allora capo di Sia srl, Francesco Vasciaveo. Cerignola ha già  accolto più di quanto avrebbe dovuto. E stavolta passerà  il testimone, costi quel che costi, anche sacrificando un progetto per l’impianto di compostaggio pubblico, dal quale avviare un virtuoso business che a questo punto sarà  ad appannaggio dei privati su San Severo, se si considera il no convinto dell’attuale presidente che gestisce il consorzio. In queste settimane è previsto l’arrivo dell’Arpa Puglia per effettuare rilievi sull’impianto in vista della concessione dell’autorizzazione che manterrà  in piedi la struttura almeno fino a marzo. Nella società  non si respira una bella aria, anche perchè se si dovesse passare in Amiu non è detto che si possano salvaguardare tutte le condizioni economiche e tutti i livelli occupazionali. Ad oggi sono circa 300 i dipendenti di SIA srl, con un esubero di circa 100 unità  rispetto alle reali esigenze sui territori.

Michele Cirulli
 

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