L’interporto nelle mani di Masiello e De Sortis (a tempo)
La società Ofanto Sviluppo si rifà il look. Via Salvatore Tatarella, ex europarlamentare nominato da Antonio Giannatempo alla guida della srl che si occupa dell’interporto di Cerignola, e dentro i leader del settore agroalimentare ofantino: Giusto Masiello e Cosimo De Sortis.
I due imprenditori dovranno provare a rimettere in sesto una struttura nata nei primi anni 90 e costata al pubblico circa 50 miliardi di vecchie lire senza che abbia prodotto lavoro. Anzi, negli anni, come testimoniato dalle annuali relazioni tecniche, la struttura perde sempre qualcosa: furti, atti vandalici, incendi, falle strutturali (un pavimento è letteralmente sprofondato) rappresentano la quotidianità in quello che avrebbe dovuto essere il volano dello sviluppo e dell’economia voluto negli anni 90 dal tandem Roberto Ruocco e Salvatore Tatarella.
Oggi il centro ubicato in zona industriale è valutato circa 10 milioni di euro e, dopo alcune trattative fallite (Leomat sotto la guida di Matteo Valentino e Vasas sotto la guida di Antonio Giannatempo) tocca a Franco Metta cercare una soluzione. Quella più praticabile l’ha messa in piedi proprio il predecessore dell’attuale primo cittadino, che ha sottoscritto un protocollo di intesa “ con la supervisione di Lotras- con l’interporto di Forlì atteso che i due territori, pugliese e romagnolo, dispongono di Terminali Merci che, in base alla Pianificazione regionale e nazionale, hanno una valenza rilevante e strategica nel trasporto merci su ferro e che lo scalo di Villa Selva è stato individuato per agevolare la concentrazione in un’unica struttura delle attività logistiche legate al sistema ferroviario dell’intera Romagna.
Il prossimo 7 ottobre si insedierà il nuovo consiglio di amministrazione e sulla scrivania di Giusto Masiello e Cosimo De Sortis ci saranno diverse criticità e diversi problemi da affrontare.Sarà soltanto in quella occasione che potremo dare una chiave di lettura al nostro impegno- spiega a l’Attacco Giusto Masiello, patron di Iposea-. La prima cosa da fare è una ricognizione di tutto ciò che c’è ed esiste. Come si suol dire, è urgente prendere coscienza delle risorse impiegate e da impiegare per attuare ciò che è stato fatto ed è stato detto. Vien da sè, dunque, che sia urgente approntare una sorta di inventario e relazionare tutto dopo la riunione che avverrà nella prima decade di ottobre.
Ed è proprio la verifica dell’esistente che ha preoccupato i vertici di Ofanto Sviluppo srl perchè di fronte hanno sempre trovato una mission impossible, un’opera titanica da affrontare. Durante la Festa dell’unità , l’europarlamentare Elena Gentile non ha fatto mancare la sua previsione: Gli attuali amministratori non hanno la cultura dello sviluppo.
Nonostante il patto firmato tra Puglia ed Emilia Romagna, rimane assai arduo azzardare previsioni. Anche se il patron di Iposea sembra non avere l’aria di uno che voglia rimanere a scaldare la sedia: Voglio solo dire che il mio incarico è a tempo. Se in 6-10 mesi non riusciamo a dare una svolta, allora è inutile rimanere, dice a l’Attacco Giusto Masiello.
L’interporto era interessato da un altro progetto, per la verità tramontato già l’anno scorso con l’opposizione di Antonio Giannatempo, che riguardava il trasporto su rotaia dei rifiuti provenienti dal Gargano, che oggi vengono depositati presso la discarica Forcone Cafiero: da un centro raccolta ad Ischitella e San Severo e attraverso la linea ferroviaria San Severo-Rodi-Peschici i rifiuti sarebbero arrivati nell’interporto di Cerignola, dove i container (chiusi) avrebbero lasciato i treni per passare su gomma dimezzando i costi di trasporto (da 47 a 20 euro a tonnellata) con un investimento iniziale di 17 milioni di euro. Un tema, quello dei rifiuti sui binari, che aveva animato la campagna elettorale del giugno scorso, regalando la vittoria a Metta.
Ancora tensioni, invece, si registrano tra Cerignola e San Ferdinando di Puglia, ossia tra il sindaco Franco Metta e il sindaco Michele Lamacchia. Dopo l’elezione del Presidente del consorzio, il primo cittadino della Bat ha chiuso ogni rapporto con il collega cerignolano, disertando tutte le riunioni (SIA) in cui fosse presente Metta. Non solo, perchè i legami, ormai sfilacciati, non sono risultati saldi nemmeno in occasione della nomina di Masiello e De Sortis alla guida della Ofanto Sviluppo, della quale il Comune di San Ferdinando di Puglia detiene delle quote, seppur minoritarie. Lamacchia ancora assente.
Michele Cirulli