Il dizionario (farcito di insulti) di Franco Metta
Bavoso, fallito, curatelo, rosiconi. Ma anche perdigiorno, frustrati, incontentabili, mi fate passare la voglia di fare il sindaco. E poi ancora rosicate, livorosi. E quindi rosicate. Il dizionario virtuale di Franco Metta, a pochi giorni dalla elezione a sindaco, sembra essere diventato una lista di insulti rivolti a chiunque.
Cittadini comuni, ex amministratori, giornalisti, politici, avversari e quelli che identifica come veri e propri nemici. La comunicazione del primo cittadino si svolge direttamente attraverso Facebook, che catalizza gli umori dei fans, alcuni dei quali in versione cyberbulli. Cerignola sembra essere in delirio e il decoro istituzionale sembra aver lasciato il posto alle chiacchiere da bar. Non solo sui social, ma anche fuori.
Racconta il sindaco: Se poco fa vi è sembrato di udire il Sindaco alterarsi per strada, avete sentito bene. Mi trovavo davanti ad un negozio sul Corso, quando ho visto un signore anziano tirar fuori un enorme fazzoletto di carta. Si è concentrato, ha raccolto le forze e si è vigorosamente soffiato il naso. Poi, soddisfatto di sè, ha gettato via il prodotto delle sue fatiche sull’asfalto, con gesto elegante e disinvolto. L’ho aspramente rimproverato. Ma c’è chi quella scena la racconta in maniera molto meno edulcorata e con toni ancor più gravi e offensivi. Peggio riescono a fare i sostenitori del sindaco contro gli oppositori, sia sui social, che nella vita reale: Fatevi i ca..i vostri, non valete un ca..o si può leggere sulle pagine dei consiglieri di opposizione che timidamente, come ruolo istituzionale prevede, provano a dire la loro sulle faccende della città . In settimana Metta ha violentemente aggredito (verbalmente) il referente locale di Libera perchè ha osato ricordargli di non aver mai aderito “ mostrando documenti patrimoniali e giudiziali- all’ iniziativa anti-corruzione prevista dall’associazione antimafia a livello nazionale. è servita la solidarietà di don Luigi Ciotti in persona per acquietare gli animi.
Un clima che per Tommaso Sgarro, segretario PD, mette in pericolo la tenuta democratica della città : Mi preoccupa l’annullamento del dibattito. La trasformazione della dialettica in rissa. Mi preoccupa- dice il dem- la melassa gelatinosa che avvolgerà i prossimi mesi. Il muro di gomma della comunicazione. Il piangere e fottere come strategia. La diffusione della menzogna come tattica politica.
Penso che non appena si arrivi a trattare temi seri ed importanti non avranno nemmeno il tempo di perdere la giornata a scrivere sui social network o lasciarsi andare a un certo tipo di esternazioni o atteggiamenti. Non è possibile- dice l’ex candidato sindaco di Forza Italia, Paolo Vitullo- che si possa continuare in questo modo. Adesso evidentemente sindaco e giunta hanno l’adrenalina a mille, ma quando si troveranno di fronte ai temi della quotidianità cambieranno atteggiamento.
La logica imperante di Metta&Co, esasperata nei comizi e negli interventi pubblici anche dopo la campagna elettorale, sembra essere quella del con me o contro di me. Nessuna via di mezzo. Altrimenti si finisce nel limbo dei rosiconi. Dove pare esserci finito Mimmo Farina di Fratelli di Italia, che dopo aver proposto alla giunta Metta la riduzione dello stipendio, in considerazione della campagna a costo zero di imprenditori e cittadini che stanno donando opere (gratuitamente) alla città , si è visto recapitare sotto casa sua centinaia di volantini con la scritta Franco Metta sindaco. Non si sa chi sia il mittente. Il destinatario sembra tutt’altro che casuale. E sulla proposta di taglio agli emolumenti nessuna risposta. Non mi dolgo della cosa, nè che Metta sia sindaco, ci mancherebbe altro, ciascuno ha i suoi guai e io come tutti. Mi preme solo rilevare e far rilevare che la coalizione del cambiamento predica bene e razzola male. Ma come? Multa ai cani, pulizia straordinaria con straordinario a spese nostre e questi sudicioni che insozzano la città , pensando di farmi dispetto? commenta il coordinatore provinciale di FdI.
I toni alti sono inutili, il sindaco va valutato su quello che fa e quello che non fa. In questa fase Metta si è blindato e credo che anche l’opposizione debba andare alla sostanza dei fatti. L’atteggiamento di Metta è preoccupante e credo gli sarà consigliato di cambiare registro e di abbassare i toni. Gli insulti? Forse nascondono altro, sono la conseguenza di fibrillazioni interne e basta vedere la composizione della giunta per capire che la vecchia guardia (come Lenoci, Specchio, Lepore, Monterisi) forse non sono contenti e questo atteggiamento serve a ricompattare, a buttare i sospetti all’esterno, dice Lucio Cioffi, storica guida di sinistra che alle ultime elezioni non ha nascosto di aver votato l’avvocato intemperante.
Michele Cirulli