sabato, Dicembre 21, 2024
Cultura

Giovani e gay, l’appello (e il coraggio) di Pia

Quasi emarginati. Talvolta non accettati nemmeno dai più cari amici, solo per il fatto di voler vivere la sessualità  in maniera diversa. Così il mondo Lgbt di Cerignola si riscopre silenzioso, attento alle indiscrezioni, sfuggente alle domande, preoccupato dell’outing.

 
Perchè c’è una città  pronta a puntare il dito, pronta a ridere della diversità  o incline alle battute omofobe proprio come nel caso di Tonino Intellicato, morto suicida e sul cui corpo oggi è in corso l’autopsia per stabilire in maniera certa le cause della morte.
è questo il pianeta gay cerignolano, timido nelle esternazioni e che non si è mai organizzato in associazioni  per i diritti lgbt. Paura? Sì, forse. Per questo si fa finta che sia tutto normale durante la settimana e poi nel weekend ci si fionda a Bari o a Foggia, dove ci sono locali di riferimento. A raccontarlo è Pia Pignataro, 24 anni, che nel 2011 ha scoperto di amare una donna e ha iniziato la sua prima storia d’amore lesbo.
Ho parlato con quella che reputavo la mia migliore amica raccontandole di ciò che mi stava succedendo e nel giro di poco- ricorda Pia- mi ha voltato le spalle. Si è allontanata probabilmente perchè non ha capito o non ha accettato il mio orientamento sessuale. Anche perchè l’atteggiamento, abbastanza generalizzato, è di chiusura mentale e di paraocchi dettati dalla totale mancanza di dialogo. Il paese è piccolo, la gente mormora, le battutine e le frecciatine. Così Pia decide di riferire tutto ai suoi genitori: All’inizio ci sono rimasti malissimo, mia madre ha impiegato due mesi per metabolizzare la notizia. Abbiamo parlato a lungo, le ho spiegato che non c’è nulla di male se due persone si amano. Piano piano- racconta Pia- ha iniziato a capacitarsene e oggi è lei per prima che invita a casa la mia attuale compagna. Il caso di Pia Pignataro, però, sembra essere molto isolato.
Molti amici non hanno il coraggio di fare outing, soprattutto maschi. Il 70% della popolazione, da questo punto di vista, è bigotta. Per questo quando è morto Tonino ho notato tanta ipocrisia: a rammaricarsene erano gli stessi che lo insultavano, che lo mettevano a disagio, e che in questi giorni hanno mostrato un dolore che non c’è. Perchè sul tema dei diritti Lgbt non c’è informazione, non c’è sensibilizzazione o dibattito. Basti pensare che il sindaco Franco Metta, nelle uscite pubbliche sul tema, non ha mai pronunciato la parola omosessuale o gay. Piuttosto ha parlato di disagio. Al massimo di omofobia.
Non c’è una figura carismatica che possa imporre un dibattito serio su questi temi. Manca un adulto, sia esso politico o promotore culturale, che abbia la possibilità  ed il coraggio di uscire allo scoperto e organizzare campagne di sensibilizzazione per far aprire la mente a tutti i cerignolani, osserva Pia Pignataro.  Anche a causa di questa mentalità  ristretta “ commenta “ ho deciso di andare via. Molte volte mi è venuto in mente di prendere in mano la situazione, ma poi ho desistito. Oggi vivo a Bari, ma se a Cerignola qualcuno vorrà  battersi per i nostri diritti, io sarò al suo fianco. Nel frattempo il mio pensiero va a tutti quegli amici o conoscenti che non hanno trovato il coraggio di uscire allo scoperto. Soprattutto uomini, perchè per loro- sostiene Pia- il fastidio e l’intolleranza sono più evidenti che per due donne. Anche perchè Cerignola sembra mostrarsi gretta di fronte ad ogni tipo di diversità : Ho i capelli corti, talvolta colorati, ho tatuaggi e piercing e a prescindere la mia sessualità  lo noti che la gente non ti guarda di buon occhio, ti osserva in un certo modo. è come se si sentisse in diritto di essere migliore. E chi fa così è uno che poi finisce anche per prevalere in ogni modo sugli altri, dice Pia Pignataro.
Eppure, nota, negli ultimi 5 anni la situazione è migliorata forse per internet, forse per la quantità  di informazioni, ma i ragazzi sembrano essere più consapevoli. Nel mezzo ci rimane quella fetta, assai abbondante, di uomini e donne che vivono la propria sessualità  nella riservatezza del buon nome, nella segretezza del non creare scandalo.
E’ come se avessero una doppia vita. Rimangono a Cerignola, non parlano se non con qualcuno della loro sessualità  e poi nel fine settimana vanno alle feste tra Bari e Foggia. Spero che questo episodio negativo successo a Tonino possa servire come slancio per cambiare le cose. E se non lo fanno i diretti interessati, è difficile che qualcuno possa farlo al loro posto.
Michele Cirulli
 
 

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