giovedì, Dicembre 26, 2024
Politica

Tutti i guai (giudiziari e non) del Comandante Delvino

Una scelta inopportuna. Così il PD di Cerignola ha contestato al sindaco della Coalizione del Cambiamento, Franco Metta, la nomina di Francesco Delvino al comando di polizia locale in sostituzione del sollevato Giuseppe Mandrone, oggi dirigente presso il Comune di Margherita di Savoia.

 
La decisione di optare per il nuovo innesto, proveniente da Caserta, non è stata molto felice nemmeno a detta di tanti uomini della maggioranza di governo che, appresi i trascorsi burrascosi di Delvino, hanno preso d’assalto Palazzo di Città  per chiedere spiegazioni al primo cittadino Metta. Che da parte sua ha organizzato l’arringa: E’ innocente, siamo garantisti. Senza badare ai mal di pancia di chi gli ha consigliato addirittura di non firmare il decreto di nomina. Quando Franco Metta ha annunciato tramite Facebook l’arrivo a sei mesi di Francesco Delvino, non aveva ancora sottoposto al comandante il decreto di nomina, che è arrivato solamente a polemiche in corso.
Le presunte tangenti di Frosinone. Le disavventure di Delvino iniziano a Frosinone, dove nel 2011 venne arrestato perchè secondo gli inquirenti era parte integrante di uno scandalo su presunte mazzette. In rete, e provocatoriamente sulla bacheca Facebook di Franco Metta, girano le immagini dell’arresto del comandante, il cui nominativo è finito nei fascicoli dell’inchiesta Occhio vigile, che è stata il racconto di una tangente di almeno 200 mila euro dietro alcuni appalti nel Comune di Frosinone.L’accusa era di aver pilotato le gare per l’installazione di strumenti elettronici per la sicurezza assegnate ad aziende del nord Italia e, secondo gli inquirenti, incassate grazie all’associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta, alla corruzione e alla falsità  ideologica. A giugno del 2012 Delvino fu scarcerato con una sola prescrizione: non mettere piede in Ciociaria e a Frosinone. Quasi un ricordo sfumato, visto che dopo la parentesi casertana, Delvino grazie alla giunta di Franco Metta tornerà  a dirigere il corpo dei vigili urbani: è successo a Cerignola, con l’aiuto della giunta del Cambiamento, e ieri è stato il suo primo giorno di lavoro.
I rapporti con lady Mastella. In un’inchiesta archiviata su richiesta del pm il nome di Delvino ricompare in maniera chiara e limpida, quando l’assessore di Benevento Giuseppe De Lorenzo entrò in rotta di collisione con la moglie dell’ex ministro Clemente Mastella, Sandra, che impose Delvino alla guida del comando di polizia locale. De Lorenzo impedì l’installazione di 14 impianti di videosorveglianza photored, ritenute spesa inutile e la cui quantità  avrebbe potuto fornire una metropoli. Di qui ne partì “ secondo l’accusa- un complotto architettato da Sandra Mastella in tandem con i dirigenti Asl (per la quale l’assessore De Lorenzo lavorava) per sollevarlo dal posto di lavoro.
Il fratello Antonio a Massa Carrara. Nel 2010 Francesco Delvino andava via da Massa Carrara, dove precedentemente era stato chiamato dal sindaco Roberto Pucci a governare il comando di Polizia Muncipale. Poco prima, nel 2007, a Massa Carrara arrivava suo fratello Antonio, direttore generale della Asl, prima ricofermato e poi rimosso dal presidente Enrico Rossi dopo la scoperta del buco di 420 nell’azienda sanitaria toscana.  In questa città  il nome Delvino è diventato scomodo diceva Antonio Delvino a Il tirreno prima di essere rimosso dal suo incarico proprio come suo fratello Francesco. Ed ancora una volta il destino dei Delvino’s poteva muoversi in contemporanea. Antonio era stato indicato come possibile direttore generale della Asl di Foggia nel toto-manager che poi ha consacrato Vito Piazzolla a Commissario Straordinario.
Sequestro immigrati. Viaggia sull’orlo della prescrizione anche il processo sul sequestro di alcuni immigrati dopo controlli di routine. Delvino, insieme ad altre 11 persone, è stato convocato in udienza lo scorso tre luglio. Al centro del capo di imputazione vi è la ipotetica costrizione di alcuni commercianti ambulanti senegalesi nei locali della polizia municipale e trattamenti non proprio idonei. Accusa ribaltata da Delvino, come riporta il Corriere del Mezzogiorno: I cittadini extracomunitari furono tenuti in celle con grate aperte, servizi igienici funzionanti e vista esterna dove sono tenuti per legge tutte le persone fermate per il tempo necessario, riferiva il comandante dei carabinieri interrogato nel corso del processo. Sul quale, tra l’altro, incombe la prescrizione.
Malpancisti. Nonostante i mal di pancia interni ed esterni, Franco Metta difende la sua scelta: Questa mattina ho presentato alle donne ed agli uomini della Polizia Municipale di Cerignola il loro nuovo Comandante, il dottor Francesco Delvino. Consapevole delle criticità  della nostra città , il dottor Delvino si è immediatamente messo all’opera e lavorerà  a stretto contatto con il sottoscritto. Mi hanno molto colpito l’entusiasmo e la voglia del nuovo Comandante: il compito che lo attende è particolarmente delicato, ma lo spirito con cui ha intrapreso questa sfida mi ha favorevolmente impressionato. Il garantismo ad personam di MettaOggi grida al garantismo. Ma quando ad essere chiacchierato “ e arrestato-fu l’ex presidente del consiglio Natale Curiello, Franco Metta sembrava più intransigente: Che esempio diamo ai nostri concittadini alle prese con una già  forte sfiducia nei confronti della politica?.Non solo: E l’amicone di Curiello, Franco Conte, che non manca occasione per deprecare la maleducazione, la inciviltà  dei cerignolani, a fronte di auto rubate, acquistatevendute, con una certa qual superficialità , che farà , continuerà  a fare il Savonarola contro i concittadini inurbani o, guardando il Presidente, verrà  a più miti consigli?, incalzava Metta. Lo stesso metro di opportunità , invece, non è applicato al suo dirigente. Rigirando il suo postulato: cosa farà  Metta di fronte all’inciviltà  dei cerignolani quando guarderà  il suo comandante dei vigili fresco di nomina? Metta non risponde. I suoi si chiudono a riccio dopo il diktat: non parlare con la stampa. Men che meno su casi spinosi. Che autorevolezza ha un sorvegliato, quando rappresenta le istituzioni avendo dinanzi quel Commissario di Polizia, che lo vigila e lo controlla, dopo che l’ha anche arrestato ? Quando accederanno alla sala di udienza del Prefetto, Curiello, Giannatempo e Reddavide, sai che pensieri, Sua Eccellenza?, ironizzava Metta sull’arresto di Natale Curiello.
Michele Cirulli
 

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