Sezione chiusa, senza segretario da 6 mesi: il tracollo di Forza Italia
Mentre in tutta Italia e in Capitanata Forza Italia mostra segni di ripresa ed un nuovo vigore, a Cerignola il partito di Silvio Berlusconi vive una delle crisi più profonde dalla sua nascita. La rappresentazione plastica dello stato comatoso della formazione politica è la chiusura della sezione di via Mameli, inaugurata a gennaio dello scorso anno, con l’entusiasmo tipico della campagna elettorale in corso, e che oggi vede chiudere mestamente le serrande. I berlusconiani, a Cerignola, possono contare su due consiglieri comunali: Paolo Vitullo, già candidato sindaco nel 2015, e Natale Curiello.
Quest’ultimo recentemente si è autosospeso da F.I. dopo aver partecipato senza successo alle elezioni provinciali. Così come si è dimesso il segretario cittadino Pietro Barbaro, restato in sella per qualche mese e che poi ha sbattuto la porta dichiarando espressamente, ai vertici provinciali, l’impossibilità di proseguire nel suo incarico.
La migrazione alla Lega, poi, ha fatto il resto e anche il terzo consigliere comunale, Antonio Bonavita, si è sfilato per abbracciare la causa di Salvini. L’esodo da Forza Italia, però, ha ragioni più profonde e risiede nel rapporto che il partito ha con l’attuale maggioranza di governo di Franco Metta: relegati dall’elettorato al ruolo di minoranza, quella di Vitullo e Curiello è tutt’altro che opposizione. Motivo, questo, che ha indotto buona parte degli azzurri a lasciare polemicamente il partito.
Ad oggi, ad esempio, non c’è una presa di posizione dei consiglieri azzurri contro i numerosi atti contestati della maggioranza di governo (unico neo: il supermarket nell’istituto agrario). Così come si registra il solito silenzio di Curiello e Vitullo anche sugli accertamenti della commissione di accesso agli atti inviata a Cerignola dalla Prefettura per verificare la sussistenza di eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione di Franco Metta. Il primo cittadino, pubblicamente, ha strizzato più volte l’occhio ai berlusconiani, appoggiandone anche i candidati (Sergio Silvestris e Giandiego Gatta alle politiche).
L’impressione che la fusione con i cicognini sia in atto ha dunque spinto molti a lasciare il partito, che da un mese non può nemmeno più contare sulla sezione. Ogni decisione dagli organismi provinciali, sulla ricostituzione di un coordinamento cittadino, è rimandata dopo gli appuntamenti elettorali delle europee e delle amministrative del 26 maggio: a dover prendere per mano gli azzurri, a partire da quella data, dovranno essere Paolo Vitullo e Luigi Massaro, con i quali al momento si interfaccia il coordinatore provinciale Raffaele Di Mauro.
Al momento, con la defezione di Pietro Barbaro, Forza Italia Cerignola non ha nemmeno un segretario cittadino da ben sei mesi. E di questo trambusto sembrano approfittarne i partners di centrodestra Fratelli d’Italia (in ticket con Direzione Italia di Antonio Giannatempo) e Lega (verso cui starebbe per approdare anche l’ex forzista Pia Zamparese).
Michele Cirulli