La ‘controlista’ cattolica del PD
La riforma della Chiesa voluta da Papa Francesco, a Cerignola, patria del segretario generale della CEI monsignor Nunzio Galantino, ha subito un difetto di interpretazione, tanto che quell’impegno nella vita politica propugnato da Roma è stato subito modificato in un massiccio intervento elettorale, corporativo, verso questo o quel candidato.
E dopo la lista i-Cattolici, ispirata dal vescovo della diocesi Cerignola-Ascoli Satriano monsignor Felice Di Molfetta, che appoggerà Metta attraverso l’intervento di due priori e del capo dell’ufficio comunicazioni sociali, adesso è il turno del raggruppamento pensato dal Partito Democratico che intende racimolare intorno al candidato sindaco Tommaso Sgarro quella fetta di cattolici che non hanno gradito l’operazione di Giuseppe Di Bisceglia&Metta.
Nella sede di via Mameli, infatti, da giorni si parla di un nuovo soggetto politico, di ispirazione cattolica- probabilmente una lista- sponsorizzata da Giuseppe Galantino, 33enne impegnato nel terzo settore e nipote di don Nunzio. è questi, infatti, a raccontare a l’Attacco di cosa si tratti: Sarebbe bella una campagna ettorale improntata sui noi stessi. Sull’Io che faccio in termini di comportamenti concreti rovesciando il clichè del luogo comune e della scorciatoia dell’insulto. Mi piacerebbe che I Care di Don Milani non si esprima solo su manifesti elettorali ma si incarni sul nostro atteggiamento quotidiano caratterizzato dalla confidenza che si ha con gli ultimi, segno di una vera involuzione comunitaria improntata sui valori cristiani, spiega il giovane candidato, che appoggia Tommaso Sgarro sin dalla fase delle primarie.
Di certo l’operazione di Di Molfetta e Di Bisceglia non ha convinto molto il popolo dei fedeli: sia perchè il vescovo di Cerignola è stato duramente investito da polemiche sia sui lavori al duomo, sia sulla vicinanza all’imprenditore Gerardo Biancofiore, suo costruttore di fiducia; sia perchè l’omelia politica di settembre 2014, quando durante la Messa ha criticato il mondo politico, è stata interpretata come anticipo di campagna elettorale e come antipasto della lista, poi ufficializzata, i-Cattolici. Gli scontenti, anche nel popolo della chiesa, sono molti.
Per questo anche a sinistra si è Pronti sempre a dare una risposta a chi ci chiede il motivo della nostra speranza, con mitezza e rispetto, con coscienza retta. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, ma non ci si improvvisi cattolici dell’ultim’ora perchè la fede, come la politica, chiede rispetto e competenza, avverte Galantino. Uomini formati alla cultura cristiana, alla legalità , alla responsabilità ontologica e relazionale. Questa è la lista che ho in mente, fatta di uomini e donne che non hanno bisogno di etichettarsi cristiani perchè il loro modus operandi costituisce continuamente la Bibbia nuova.
è ormai una guerra tra cattolici, una sorta di faida tra fedeli impegnati nella battaglia elettorale. Il tutto mentre il vescovo Felice Di Molfetta entra nell’ultimo mese del suo impegno in loco e tra meno di trenta giorni concluderà il suo mandato: in attesa di essere sostituito, secondo le regole del diritto canonico, potrà rimanere in sella da reggente ancora per qualche mese, ma fonti interne alla Curia informano che il monsignore, originario di Terlizzi, avrebbe in animo di rimanere a Cerignola per trascorrere gli ultimi anni della sua vita. E c’è chi individua in Ascoli Satriano la cittadina in cui andrà a risiedere non appena la Diocesi sarà affidata al suo sostituto, che sarà chiamato, a questo punto, anche a decidere sulla possibilità di tenere o meno Di Molfetta nel suo territorio: una sorta di doppia reggenza, come Papa Francesco e Papa Ratzinger, chiaramente in scala ridotta.
Ancora non trapela nulla sui nominativi che comporranno il nuovo listone, ma una cosa è certa: Ci stiamo pensando- rimarca Giuseppe Galantino- ma comunque sarà un progetto di ispirazione cattolica.
Spero di non essere costretto, e soprattutto spero che non siano costretti i nostri fedeli, ad assistere al mortificante spettacolo di vecchi e sospetti collateralismi con candidati, con partiti o movimenti politici, diceva il segretario generale CEI don Nunzio Galantino, perchè è bene che sappiamo, una volta per tutte che chiunque vede il vescovo o un sacerdote impegnarsi nell’orientare o influenzare il voto, ipotizza una sola cosa: l’interesse personale o la ricerca di favoritismi di varia natura. Preferisco che non si realizzino opere ex novo o che non si sistemino strutture (Duomo?, ndr) se questa deve essere la contropartita diretta o indiretta di un impegno diretto di noi sacerdoti durante le elezioni, a favore di Tizio o di Caio. Nella sua Cerignola, invece, nascono ben due liste di ispirazione cattolica.
E dall’impegno politico auspicato più volte e in più occasioni, si è passati alla militanza e all’interventismo politico tout court anche se, dal PD, fanno sapere che nel nuovo ed ipotizzato progetto non vi saranno priori o pezzi dell’organigramma della Curia, come ne i-Cattolici, ma semplici cittadini con un preciso orientamento religioso.
Michele Cirulli