“Morta per una banale appendicite” a Foggia. La rabbia della famiglia: “Nessuno se ne è accorto”
Morta per una peritonite scaturita da una appendicite non diagnosticata. È stato depositato questa mattina, in Procura a Foggia – oltre ai commissariati di Cerignola ed Andria -, l’ennesima denuncia per un presunto caso di malasanità. La vittima si chiama Angela Casalucci, 59 anni di Carapelle, deceduta il 6 febbraio scorso agli Ospedali Riuniti di Foggia “a causa di una peritonite di cui nessuno si era accorto prima”. La signora,secondo i legali, era stata trasportata dapprima all’ospedale di Cerignola dal 118 il 10 gennaio 2019, dove è rimasta 5 giorni e sottoposta a cure per “bronchite asmatica” e difficoltà respiratorie.
Il 15 gennaio, a causa dell’aggravarsi delle condizioni, veniva trasportata presso l’ospedale di Andria, dove pure qui veniva trattenuta per altri 10 giorni con diagnosi di bronchite. A fronte di un’ulteriore aggravarsi della situazione, Casalucci veniva trasportata presso il reparto di rianimazione degli Ospedali Riuniti di Foggia il 25 gennaio 2019 e il giorno dopo veniva operata d’urgenza. La diagnosi dei medici foggiani era agghiacciante: peritonite con grave forma di setticemia.
Era stato riscontrato un grosso foro nell’intestino, causato probabilmente da una banale appendicite, che poi si era trasformata in peritonite, perché nessuno si era accorto di nulla. Nonostante le cure, la signora Angela è deceduta lo scorso 6 febbraio presso gli Ospedali Riuniti, lasciando marito, tre figli e sei nipotini nella disperazione e con la rabbia che la loro cara sia morta per una banale appendicite non curata.
“Abbiamo acquisito prima tutta la documentazione sanitaria e solo dopo abbiamo deciso di denunciare la vicenda alla Procura di Foggia – ha spiegato l’avvocato, Michele Sodrio -.
Siamo di fronte a delle responsabilità gravissime, principalmente dei medici di Cerignola e Andria, che incredibilmente non si sono accorti che la paziente aveva una banale appendicite, curandola invece per una bronchite asmatica. Ammetto chequello del medico sia un lavoro delicato e difficile, ma questi errori sono inaccettabili. Chi ha sbagliato deve pagare e chiediamo al Procuratore di Foggia di fare piena luce sull’accaduto. Sicuramente i miei clienti si costituiranno parte civile contro i medici responsabili della morte di Angela e contro le strutture ospedaliere”. (immediato.it)