Il Procuratore Vaccaro: “Riaprire i tribunali di Cerignola, San Severo e Manfredonia”
Lo Stato dev’essere più presente in tutte le sue articolazioni e sull’intero territorio di Capitanata e per fare questo si deve fare, tra le altre cose, un balzo all’indietro al 2013, quando furono chiuse le sedi distaccate dei tribunali. L’equazione, per il Procuratore Ludovico Vaccaro, che l’ha illustrata alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, è semplice: “Se capillare è l’infiltrazione della malavita, della criminalità e criminalità organizzata, capillare deve essere la presenza dello Stato” e per questo si rendono indispensabili “interventi strutturali” e “uffici giudiziari più vicini ai cittadini”.
Nel 2013, come si ricorderà, l’allora ministro Severino dispose la soppressione, su scala nazionale, di 37 tribunale e di 220 sedi distaccate: tra queste anche Cerignola, Manfredonia, Lucera, San Severo, Apricena, Rodi Garganico. Il ricorso al TAR presentato dal Comune di Cerignola (ai tempi guidato da Antonio Giannatempo) e dall’associazione forense non generò gli esiti sperati. Al momento dell’accorpamento a Foggia, il tribunale di Cerignola si presentava ancora con oltre 5000 pratiche da sbrigare, che poi, insieme alle altre degli altri paesi i cui tribunali sono stati destinatari del provvedimento di soppressione, hanno finito per ingolfare il capoluogo.
Per Vaccaro, in un momento di forte attenzione del governo centrale e delle forze dell’ordine sul territorio, è necessario tornare indietro su quelle scelte che “sono state forse un po’ troppo frettolose”. A maggior ragione le decisioni di chiudere i presidi di legalità si sono rivelate infelici nelle aree strategiche: “Comuni come Cerignola, Manfredonia, San Severo, sono tutte cittadine di circa 60mila abitanti, non possono non avere un presidio giudiziario, come non possono non averlo territori come il Gargano e il basso Tavoliere, perché la legalità e la sicurezza si nutrono della vicinanza tra lo Stato e i cittadini, tra lo Stato apparato e lo Stato comunità, lo Stato deve essere prossimo ai cittadini e i cittadini devono sentire la sua vicinanza”, ha detto Vaccaro alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho.
Dunque, l’urgenza è ri-ottenere quei presìdi di legalità revocati in una provincia che paga, senza sconti, la forza della Quarta Mafia: “Solo così – ha concluso Vaccaro- potremmo chiedere e chiediamo ai cittadini una sempre maggiore partecipazione attraverso le loro denunce, attraverso le loro testimonianze”.
Il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, ha raccolto subito l’appello del Procuratore di Foggia: “Occorre siano ripristinate le sezioni distaccate del Tribunale di Foggia di San Severo, Cerignola e Manfredonia. Nei prossimi giorni chiederò al Presidente del consiglio comunale di San Severo, Ciro Cataneo, di convocare una seduta dell’assise cittadina per approvare delibera di sostegno alla proposta del Dott. Vaccaro, mettendo a disposizione, come sede dell’istituenda sezione distaccata di San Severo del Tribunale di Foggia, l’edificio ex sede dell’Istituto Magistrale in Corso Di Vittorio e/o altro immobile comunale”, ha detto il primo cittadino.
Più in salita, invece, il percorso per Cerignola e Manfredonia, le due città al momento commissariate per mafia dopo che il Ministero dell’interno, sugli esiti degli accertamenti svolti dalle commissioni d’accesso agli atti arrivate a gennaio 2018, ha sciolto i consigli comunali capeggiati rispettivamente da Franco Metta ed Angelo Riccardi. In seguito alla soppressione del Tribunale, che al momento ospita gli uffici del giudice di pace, si è discusso molto, a Cerignola, sul futuro della struttura, dapprima pensata per ospitare la sede del commissariato e poi – a causa della scarsità di fondi- trasformato in un laboratorio urbano.
Ora si riaprono i tribunali e nello stesso tempo a Cerignola si diano dei locali al Commissariato della Polizia di Stato presso il tribunale per dare visibilità.