“Chiudiamo tutti”, “dimezziamo le aperture”. Ora il virus fa paura. Attività nel caos
C’è smarrimento per il dilagare del Coronavirus. In Puglia i casi sono 44 casi e 3 decessi. Le nuove misure del decreto varato l’8 marzo impone misure di sicurezza stringenti per le “zone rosse” e una serie di prescrizioni per il resto delle regioni italiane, come la Puglia, dove la situazione è ancora sotto controllo. Sono sospesi tutti gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, all’interno dei cinema e dei teatri; attività fisica consentita solo in luoghi che garantiscano le distanze sicurezza.
Per quanto riguarda le attività commerciali, però, ci si affida alla sorveglianza del gestore che dovrà garantire “l’adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee ad evitare assembramenti di persone, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro tra i visitatori”. Alcune attività però sono in difficoltà.
Giuseppe Pepe, parrucchiere della Revolution Style di Cerignola, si interroga: “Sono un parrucchiere per uomo: come faccio a mantenere la distanza di almeno un metro dai miei clienti?”. Per questo, “visto che nessuno ci dà delle risposte concrete”, propone di “chiudere le nostre attività per almeno una settimana. Per un breve periodo il sacrificio potremmo farlo, per il bene di tutti e perché la salute è al primo posto”.
Per la prossima settimana, invece, Michela Specchio, de “L’angolo del pulito”, resterà aperta solo la mattina: “Purtroppo la situazione è quella che è, siamo costretti a continuare ad aprire i nostri negozi per far fronte alle spese che abbiamo, ma la paura c’è, quindi la mia idea è semplicemente quella di ridurre il contatto con le persone. Sto 10 ore a contatto con le persone e intendo ridurre l’apertura a 4 ore”.
“È vero- aggiunge Michela- che anche in quelle 4 ore sono a rischio, ma anche andando a fare la spesa una volta alla settimana lo sarei.. Quindi cerco solo di trovare delle soluzioni che mi possano aiutare a cautelare anche me stessa e la mia famiglia”. Ancora più complicata è la norma quando si parla di luoghi di ritrovo giovanile. Il decreto recita: “Sono sospese le attività di pub, scuole di ballo (etc..)” ma subito dopo si legge che l’attività di ristorazione può avvenire se viene garantita la distanza di un metro tra le persone.
Il locale Safarà annota: “Da ciò che apprendiamo dalla gazzetta ufficiale prima ci intimano la chiusura (punto B) e poi ci obbligano a rispettare il protocollo potendo stare aperti. In tutti i casi noi siamo operativi cercando di rispettare il più possibile la normativa ma in tal senso serve la collaborazione di tutti”. Chiudono i battenti il “Multisala Corso” e il “Roma Teatro e…”. Una vera e propria iattura per il teatro, rinato dalle sue ceneri da appena qualche mese, dopo un stop forzato, con un’opera importante di restyling ed oggi nuovamente chiuso (questa volta per cause di forza maggiore): “A tutti voi va il nostro particolare ringraziamento per la grande vicinanza con la quale ci sosterrete anche questa volta. Cercheremo tutti insieme, cambiando il nostro stile di vita, di contrastare la diffusione del covid-19. Appena sarà consentito saremo pronti a ritornare da voi e con voi per riprendere ogni attività programmata. Perché questo non tardi vi invitiamo a rispettare scrupolosamente, come abbiamo fatto noi finora, tutte le indicazioni per contrastare la propagazione del virus”, avvisano.
Chiuse anche le scuole di ballo: “Noi siamo con l’Italia e fino al 15 marzo resteremo chiusi”, scrive la MG Style accogliendo di buon grado e positivamente le misure introdotte nel decreto del governo. Quindi “i corsi di qualsiasi genere sono sospesi in ordinanza del decreto ministeriale”.