Cerignola, in 38 finiscono in quarantena domiciliare (senza CoVid-19)
Al momento sono 3 le persone di Cerignola risultate positive al tampone del CoVid-19. Per due di queste, tra di loro imparentate, è stata tracciata tutta la rete dei contatti avuti nell’ultimo periodo così da mettere in sicurezza anche i familiari e contenere la diffusione del virus. Nello specifico, la Asl ha comunicato a 24 persone del primo nucleo familiare e a 14 persone del secondo nucleo familiare la permanenza domiciliare controllata poiché persone potenzialmente a rischio.
“E’ necessario rimanere in casa: per esempio, a Cerignola, basti pensare che due casi positivi hanno portato a 38 quarantene fiduciarie: questo significa che i comportamenti di ciascuno sono fondamentali per la riduzione del rischio contagio. E’ bene che la città non vada nel panico e che non si diffondano false notizie, o peggio ancora fotografie di probabili persone affette da Coronavirus, come purtroppo pare stia succedendo: in quel caso si commette un reato penalmente perseguibile. Bisogna mantenere la calma e rispettare tutte le prescrizioni di igiene personale e limitare le uscite, se non strettamente necessarie”, ha ribadito il commissario prefettizio Umberto Postiglione.
Dai primi accertamenti i sanitari dell’ospedale ofantino hanno potuto accertare contatti diretti dei tre affetti da CoVid-19 con persone provenienti dal nord: circostanza, questa, che ha potuto – almeno stando alle prime indiscrezioni – individuare l’origine del contagio per i casi in esame.
Dal Tatarella, pur con le difficoltà legate al reperimento di dispositivi di protezione, si continua a lavorare e si stima al 20 marzo il picco di maggiore contagio. La speranza è che successivamente a quella data la diffusione del virus possa decrescere.