Emergenza tra fakenews e dati sballati: “Inaccettabile”. Bellifemina nel mirino

Il centro operativo comunale diffonde dati obsoleti e non aggiornati e per questo scatta la protesta. Soprattutto in un momento cruciale e di forte preoccupazione per i cittadini. Il caso è scoppiato mercoledì, quando il referente del COC, Alessandro Bellifemine, ha sciorinato una lista di numeri già smentiti qualche ora prima dalla Regione Puglia, che ha inserito Cerignola nella “zona amaranto”, tra le città che hanno tra i 21 e 50 casi positivi accertati. Qualche ora dopo, nonostante le indicazioni della regione, e non si sa sulla base di quali evidenze, il COC ha fissato a 18 i positivi in città, contribuendo alla circolazione di fakenews e di polemiche da parte di una precisa parte politica.

“E’ inaccettabile che continui il balletto di numeri mai precisi sui reali contagi. Mentre il COC fa sapere che sono 18, la Regione mette Cerignola nella fascia 21-50. E’ spiacevole che quelle che dovrebbero essere comunicazioni istituzionali, precise e puntuali, chieste a gran voca al comune, giungano obsolete e probabilmente inesatte, comunicate da mitomani senza ruolo. Oltre questo circo, ci sono morti e la paura di una comunità. E c’è chi sbaglia o specula senza vergogna”, dice Gianvito Casarella di Fdi.

I dati diffusi dal disaster manager del comune di Cerignola, Alessandro Bellifemine, sono dunque errati: “Prima dovevano essere 18, poi altre fonti dichiaravano 25, per esserne effettivamente 25: questa la dice lunga sulla qualità della gestione dell’emergenza e della comunicazione istituzionale. Tutta la filiera, dai commissari prefettizi al disaster manager -che ha dimostrato di non essere all’altezza, e non a caso è un lascito della vecchia amministrazione-  si diano una registrata e abbiano migliori rapporti con la ASL per fornire una comunicazione ufficiale, univoca e corretta”, dice Daniele Dalessandro del PD.