FOTO | L’ultimo saluto a Donato, Renna: “Chiediamo giustizia con la famiglia”
Cerignola ha salutato per l’ultima volta Donato Monopoli, il 25 enne morto lo scorso 8 maggio dopo una lunga agonia in seguito alle ferite riportate durante un’aggressione avvenuta ad ottobre scorso a Foggia, presso la discoteca Le Stelle in via Trinitapoli.
Centinaia di persone hanno accompagnato il feretro in Duomo. Uno striscione ha preceduto il corteo al motto di “Giustizia per Donato”.
A celebrare la messa mons. Luigi Renna: “Donato non è morto per fatalità ma per conseguenza di una violenza gratuita e banale, spesso esercitata da personalità vuote e cuori malati”.
IL 6 ottobre Donato, insieme ai suoi amici, si trovava in discoteca per trascorrere un sabato sera di svago e divertimento: poi, ad un certo punto, una fortuita spallata ha generato violenza cieca. L’aggressione e poi la corsa a San Giovanni Rotondo, presso Casa Sollievo della Sofferenza, dove Donato è rimasto in coma per 7 mesi.
Gli inquirenti hanno fermato due persone, Michele Verderosa e Francesco Pio Stallone, ritenuti responsabili della morte di Donato: dapprima l’accusa di lesioni gravissime, poi quella di omicidio aggravato da futili motivi.
Nell’omelia Renna ha detto: “Al di là del momento storico, la banalità del male si ripresenta, ad esempio quando si inizia a pensare che sia normale pestare un coetaneo o come quando, a Manduria, devi giovanissimi si accaniscono sul corpo di un debole”.
Poi il vescovo si è rivolto direttamente alla famiglia di Donato: “Fate bene a chiedere giustizia, non è un di più, è ciò che regge il mondo, mai bisogna rinunciare alla giustizia perché essa regge le relazioni. Se la giustizia deve punire non lo fa per vendetta ma perché il male ha un peso. Preghiamo perché si faccia giustizia e sosteniamo la famiglia perché si faccia giustizia. Donato era un bravo ragazzo che la sua vita se la voleva godere con pulizia della giovinezza”, ha insistito Renna.
Un pensiero è andato ai genitori di chi oggi è accusato di aver tolto la vita “per futili motivi” ad un ragazzo di appena 25 anni: “Forse quelle persone si sentono in colpa: non abbiate paura di sentirvi in colpa, perché è un sentimento che riconduce alla responsabilità: da lì tutto può ripartire”, ha detto monsignor Renna.
Donato oltre ad essere un ragazzo d’oro, non avrebbe mai risposto con violenza a nessuna offesa. Lo conoscevamo molto bene, grande lavoratore e sopratutto un ragazzo pieno di valori morali e civili. Ciao Donato, con quella maglia fai tanti goal lassu’.